Mondiali del 2026 senza la Spagna, colpo di scena: dichiarazioni che spiazzano tutto il mondo del calcio
L’inizio della nuova edizione della Champions League era attesissimo da tutti gli appassionati di calcio e le richieste di spettacolo non sono state tradite. Subito grandi partite ed emozioni clamorose nei primi match del torneo, se questo è l’inizio ne vedremo delle belle. Non si vedeva l’ora, dopo il lungo calciomercato estivo e la pausa per le nazionali. Poco esaltante per l’Italia, diciamocelo, mentre un’altra nazionale vola, eccome.
Ha regalato spettacolo a più non posso la Spagna campione d’Europa, che ancora una volta mette in mostra una generazione di fenomeni. Gol a grappoli nei match contro Bulgaria e Turchia, a sancire un livello elevatissimo. Se le ultime spedizioni iridate, per gli iberici, sono state poco fortunate, la sensazione è che questa volta le Furie Rosse potrebbero presentarsi davvero tra le favorite, per cercare il bis dello storico titolo del 2010. Eppure, la Spagna potrebbe, incredibilmente, non partecipare alla rassegna del 2026.
Non una questione strettamente calcistica, ma simbolica e di principio. Dal paese iberico infatti si levano sempre più voci che invocano al boicottaggio del torneo se dovesse qualificarsi Israele per la fase finale.
L’annuncio sulla questione è arrivato da Patxi Lopez, portavoce del gruppo socialista, che, come riportato da ‘Marca’, ha spiegato: “Dov’è la differenza tra la Russia e Israele?“, riferendosi agli scenari di guerra che vedono impegnate le due nazioni, nel primo caso contro l’Ucraina e nel secondo nella striscia di Gaza contro i palestinesi. I russi, ormai dal 2022, sono stati esclusi dalle competizioni sportive. La stessa misura non è stata adottata contro Israele. Ci sarà dunque la richiesta di sanzionare quest’ultimo e, in casi estremi, “valuteremo la rinuncia ai Mondiali“, aggiunge Lopez, se la nazionale israeliana, nel girone di qualificazione dell’Italia, dovesse riuscire a ottenere il pass.
Una presa di posizione fortemente significativa, che si aggiunge a tante altre voci che in giro per il mondo si stanno levando sul tema.
Sono ancora negli occhi le proteste e le discussioni per il match dell’Italia contro Israele, con la richiesta, ancora nell’aria, di non disputare il match di ottobre in territorio nostrano. Alla FIFA e al Cio si chiede di non ignorare più la questione e di non fare finta di niente. Il tema rischia di diventare bollente, dal punto di vista sportivo e non solo.
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