I dettagli sul rimborso del modello 730 per il 2026: ecco quali cittadini dovranno aspettare per riceverlo.
Compilare il modello 730, di anno in anno, ci permette non soltanto di fare la nostra dichiarazione dei redditi, ma anche di rientrare di alcune spese effettuate e che sono detraibili dalle tasse; comunicarle, dunque, ci permette di avere poi del credito con l’Agenzi delle Entrate.
Di norma, il pagamento del rimborso avviene secondo un calendario che si basa sulla data di presentazione del modello 730; tutto dipende però dal sostituto d’imposta, principale fattore per determinare l’arrivo del rimborso. Nel caso di lavoratori dipendenti, si tratta del datore di lavoro, mentre per i pensionati è l’ente pensionistico.
Ma quando arriverà il rimborso? E soprattutto: perché alcune persone dovranno aspettare addirittura il 2026 per vedere finalmente questo credito? La risposta, ancora una volta, porta ad un discorso intorno al sostituto d’imposta.
Come sottolinea anche Fiscomania, una volta presentato il modello 730 il rimborso che spetta al lavoratore in questione dovrebbe arrivare direttamente nella busta paga del mese successivo, ovviamente nel caso in cui il cittadino in questione sia un lavoratore dipendente.
Per i pensionati vale lo stesso discorso, ma questa volta, come detto, il rimborso viene effettuato dall’ente pensionistico. In questi due casi, quindi, nessun problema e accredito piuttosto rapido; la situazione si complica invece per tutti quei contribuenti che non hanno indicato un sostituto d’imposta nel modello 730.
In questo caso, a gestire il rimborso è direttamente l’Agenzia delle Entrate, che procede all’accredito versando quanto spetta al contribuente direttamente sul conto corrente indicato nella dichiarazione; qualora dovesse essere assente anche l’IBAN, l’Agenzia delle Entrate procede con l’invio di un assegno vidimato.
Già ad intuito, si capisce come le modalità di erogazione che vedono coinvolta l’Agenzia delle Entrate hanno tempo molto più lunghi rispetto al rimborso automatico con la pensione o con la busta paga; in alcuni casi, poi, l’Agenzia delle Entrate effettua anche dei controlli preventivi sulla dichiarazione, specialmente quando i dati dichiarati sembrano “sospetti” o quando il credito da rimborsare è piuttosto alto, superando la soglia di 4mila euro.
In caso di controlli, anche qualora fosse presente il sostituto d’imposta nella dichiarazione del 730, i tempi si allungano automaticamente; è sempre bene quindi controllare tutti i dati alla perfezione, sia per evitare l’allungamento dei tempi sia, soprattutto, per fare le cose in regola.
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