In questo periodo è finita la Juventus al centro della discussione. Tutto a causa delle dimissioni di Andrea Agnelli e di tutto il cda. L’inchiesta, quella della Procura di Torino, che ha messo nel mirino gli ultimi bilanci della società bianconera ha portato all’addio di tutti. Dalla questione plusvalenze fino alla manovra stipendi. Le accuse alla Vecchia Signora sono tante. Mediaticamente, poi, hanno fatto scalpore le varie intercettazioni telefoniche con protagonisti i dirigenti della Juve. Intanto c’è l’annuncio che farà sicuramente esultare i tifosi.
Juventus: sospiro di sollievo, cosa è successo
Argomento delicato e particolare, quello relativo alla questione plusvalenze. L’accusa della Procura è molto pesante nei confronti della Juve. C’è chi addirittura aveva ipotizzato pene esemplari, sul lato sportivo.
Arrivano le parole che scagionano la società per quanto riguarda l’inchiesta. E se qualcuno aveva parlato addirittura la retrocessione in B, ecco in realtà come stanno le cose.
E’ Tuttosport a svelare tutti i retroscena e i dettagli su questa inchiesta che vede protagonista, suo malgrado, la Juventus. Il quotidiano torinese, nella sua edizione odierna, ha intervistato l’avvocato Eduardo Chiacchio, esperto nel diritto sportivo, che ha assolto la Juve.
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Juventus, intervista all’avvocato Chiacchio
Queste le parole dell’avvocato Chiacchio in merito all’inchiesta Juventus sulle plusvalenze.
“Nel bilancio di una società le plusvalenze rappresentano la voce più importante. Però devo dire che ci sono già state due sentenze che hanno portato all’assoluzione tutti i club che sono stati portati in giudizio dalla Procura federale per questa questione”.
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Juventus, Chiacchio è sicuro: nessun rischio
Stesso discorso anche per quanto riguarda la manovra degli stipendi: ecco perché la Juve non corre nessun rischio sul lato sportivo. Ne è sicuro l’avvocato Chiacchio, esperto di diritto sportivo.
“Manovra stipendi? Sinceramente sono rimasto sorpreso dal clamore di questa vicenda. Una manovra che sicuramente ha inciso sul bilancio. Però devo dire che nelle categorie inferiori ci sono molti club che chiudono accordi del genere. E’ una libera trattative, si tratta di attività lecite e diffuse e non illegali dal punto di vista amministrativo. Poi questa situazione è avvenuta in un periodo emergenziale, a causa del Covid. Posso dire che tantissimi altri club hanno fatto lo stesso. Addirittura società in Serie C e B, che ho difeso personalmente nel collegio arbitrale, hanno ottenuto di non pagare 30 o 45 giorni ai giocatori che non avevano accettato la riduzione dello stipendio, pur non avendo giocato perché i campionati erano fermi a causa della pandemia”.
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